Esselunga non vuole finire sotto l'ombra della Coop. E respinge con
forza le proposte presentate dal governo e dalla Coop stessa per un
eventuale matrimonio, definendole "tentativi di ingerenza nelle
proprie scelte strategiche". E rincara la dose dicendo che "Esselunga
e Coop sono due aziende inconciliabili". Spiega la sua posizione in
un annuncio a pagamento su numerosi quotidiani.
La posizione dell'azienda guidata da Bernardo Caprotti viene esposta
nella nota, pubblicata nel weekend, in cui si replica alle
dichiarazioni fatte nei giorni scorsi sull'opportunità che la catena
di supermercati rimanga in mani italiane. Secondo l'azienda, dietro
la pretesa di mantenere l'italianità della catena c'è "il disegno di
Coop di acquisire Esselunga". Nell'annuncio l'azienda spiega poi che,
rispetto alla Coop, "sono differenti i modelli industriali,
commerciali, logistici, le logiche alla base del business" e "sono
differenti i valori che ispirano le persone". Differenti sono anche,
secondo i vertici di Esselunga, "i modelli industriali, commerciali,
logistici".
Per spiegare tutto questo l'azienda ha comprato una mezza pagina su
32 giornali italiani. La nota precisa che la sua "specificità
consente ad Esselunga di offrire un livello di qualità eccezionale
che trova riscontro nell'elevato grado di soddisfazione dei suoi tre
milioni e mezzo di clienti abituali, la maggior parte dei quali
rivela un grado di fidelizzazione che non ha paragoni in Italia e in
Europa".
Poi, sottolinea il gigante alimentare milanese, "sono differenti i
valori che ispirano le persone. Duecento di queste persone che hanno
responsabilità nella gestione quotidiana dell'azienda hanno
recentemente manifestato la loro contrarietà all'ipotesi di
integrazione con Coop".
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